Luciana Grosso per “it.businessinsider.com”
Perché le statue dell’antico Egitto sono tutte senza naso? Questa domanda, apparentemente banale, posta da decine di visitatori dei musei di antichità egizie, ha spinto Edward Bleiberg, sovrintendente al museo di arte egizia, classica e antica del Medio Oriente di Brooklyn, a indagare la faccenda. Dapprima, come tutti, pensava che la perdita del naso o di altre estremità da parte delle statue fosse da attribuire esclusivamente al tempo e alla cattiva sorte.
Indagando meglio però, Bleiberg ha scoperto che le cose potrebbero essere più complicate di così. In particolare Bleiberg ha analizzato centinaia di immagini, geroglifici e statue, per notare che molte avevo subito, nel corso dei secoli, lo stesso identico danno: via il naso, via (spesso) il braccio sinistro.
Difficile pensare che si sia trattato in centinaia di casi, di una semplice coincidenza. Così Bleiberg ha provato a svolgere qualche indagine d’archivio e di studio religioso e antropologico per arrivare alla conclusione che molte delle statue e dei disegni antichi sono stati mutilati di proposito.
La ragione di questi sfregi starebbe nel fatto che si credeva che il potere di un Dio (o di un Faraone) fossero tali fintanto che la loro immagine restava intatta e visibile. Per questo, nei secoli, chiunque volesse evitare la vendetta di un Dio (o di un Faraone) che avevo offeso (in vario modo: con una guerra, un saccheggio o un furto da tombarolo) ne sfregiava l’immagine, convinto così di soffocarne il potere.
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