Alcuni anni fa, a New York, venne effettuata una mostra di oggetti primitivi dell’epoca precolombiana nell’America del sud. Nulla di strano: molte mostre di questo genere vengono allestite in tutto il mondo, senonché, in questa famosa mostra, tra i numerosi oggetti esposti e catalogati come monili, oppure come oggetti di culto o chissà cos’altro, ve ne era uno di particolare interesse. Che l’oggetto in questione fosse interessante non se ne era accorto ancora nessuno, forse perché esposto tra mille altri. forse per l’interesse puramente formale del pubblico, forse anche perche vi era una serie di oggetti d’oro di incomparabile bellezza.
La cosa non aveva destato interesse altri che a Ivan Sanderson, noto studioso americano nonché scrittore, archeologo e biologo.
Egli notò che l’oggetto, pur assomigliando, di primo acchitto, a qualche specie di insetto volante tipo falena oppure a qualche pesce piatto, in realtà non rappresentava nessun animale del quale egli fosse a conoscenza, e data la sua qualità di biologo, si incuriosì grandemente.
In effetti lo strano “animale” assomigliava molto più ad un aereo che ad una farfalla notturna. La cosa, ovviamente, non era così semplice anche perché la sua età, oltre mille anni, non poteva certo deporre a favore dell’ipotesi aeronautica.
L’oggetto aveva addirittura un incavo nel quale normalmente trova posto il pilota di un aviogetto: la coda, oltrettutto, era straordinariamente simile a quella di un moderno velivolo.
Dimostrare un fatto di questo genere e di questa portata non era cosa semplice anche, e soprattutto, perché non essendo l’oro databile con sicurezza, si poteva trattare di una truffa o, più semplicemente, di una scherzo. Ma di chi?
Ad ogni modo il prof. Sanderson volle fare una prova con persone qualificate ed esperte di aerei, naturalmente tacendo I’origine antica del modellino. Tra gli altri vi fu un ingegnere, pilota da caccia. J.A. Ulrich, uno dei primi piloti di aerei a razzi tedeschi, persona quindi adattissima per esperienza personale a valutare un oggetto di quella forma.
Ebbene egli disse, con una discreta sicurezza, che si trattava nientemento che di un cassi F-102, tranne che per le ali che erano un po’ curve verso il basso, caratteristica questa indispensabile per aerei “superpotenti a decollo rapido”. Inoltre la forma delI’oggetto lo classificava con certezza tra gli avioggetti. Disse anche che il timone era della forma consueta e che l’orlo delle ali rappresentava senz’altro dei freni di velocità e non degli equilibratori.
Del resto un aereo della Saab svedese non è fornito di equilibratori posteriori. Venne quindi confermato che si trattava di un aereo. E che aereo…!?
Certo questi antichi popoli sudamericani stupiscono continuamente con queste anticipazioni da fantascienza: non è facile credere che mille anni fa esistessero aerei di quel genere anzi siamo sicuri di no. La spiegazione potrebbe essere diversa: e se si trattasse di una cosa molto, molto più antica…?
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