La scoperta di un trapano in ferro ricoperto di carbone, svelato da John Buchanan il 13 dicembre 1852, ha suscitato un notevole interesse a causa delle sue implicazioni sulla storia della tecnologia e della civiltà umana. Questo artefatto è stato dissotterrato da una cucitura di carbone situata sotto più di due metri di argilla, sollevando domande sia sulla sua origine che sull’età.
Buchanan ha presentato il ritrovamento alla Scottish Society of Antiquaries, dove è stato sottoposto ad analisi e discussione approfondite. Il design sofisticato dello strumento, che riecheggiava i moderni principi ingegneristici, ha portato alcuni a ipotizzare che potesse essere un residuo di una precedente operazione mineraria. Tuttavia, Buchanan ha confutato questa teoria, notando che non c’erano segni di perforazione intorno al carbone, suggerendo che l’artefatto fosse naturalmente incorporato.
Durante l’incontro della società, Buchanan ha raccontato che il trapano è stato scoperto vicino Glasgow durante la costruzione della Great Western Road, supervisionato dall’architetto Robert Lindsay. L’estrazione è stata effettuata ad una profondità di tre metri sotto la superficie dal nipote e apprendista di Lindsay, Robert Lindsay Jr., che ha trovato l’attrezzo racchiuso in un blocco di carbone.
Dopo la rimozione, l’esercitazione è stata mostrata a numerosi abitanti della zona, molti di loro hanno attestato la sua scoperta. Buchanan ha raccolto le dichiarazioni di cinque operai che hanno confermato le circostanze del ritrovamento.
Buchanan rimase impegnato nelle teorie geologiche che indicano che la formazione del carbone era antecedente alla società umana; tuttavia, esprimeva curiosità circa l’avanguardia artigianato dello strumento in ferro. Ha sottolineato l’affidabilità dei testimoni oculari e ha chiesto
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