CHI SCAVA A POMPEI, TROVA UN TESORO – IL PARCO ARCHEOLOGICO REGALA L’ENNESIMA MERAVIGLIA: DENTRO UNA TOMBA È STATO RITROVATO IL CORPO MUMMIFICATO DI MARCUS VENERIUS SECUNDIO, 60 ANNI, EX SCHIAVO RIUSCITO A RAGGIUNGERE UN ELEVATO STATUS SOCIALE ED ECONOMICO SINO A DIVENTARE UN AUGUSTALE – NELL’EPIGRAFE PER LA PRIMA VOLTA SI FA ESPLICITO RIFERIMENTO ALL’USO DELLA LINGUA GRECA NELLA CITTÀ ROMANA E C’È UN’ALTRA UNICITÀ: NELLA FASE ROMANA DI POMPEI IL RITO FUNERARIO PREVEDEVA LA CREMAZIONE E INVECE…
Antonio E. Piedimonte per “la Stampa”
Si chiamava Marcus Venerius Secundio, aveva sessant’ anni, era un ex schiavo che aveva fatto carriera e amava la cultura, in special modo la musica e il teatro.
Come un magico portale in grado di aprire finestre su duemila anni fa, lo scrigno pompeiano continua a distillare meraviglie, è di ieri l’ultima scoperta: un corpo mummificato – una rarità per gli Scavi più famosi del mondo – dentro una tomba senza precedenti che racconta la storia di un liberto riuscito a raggiungere un elevato status sociale ed economico sino a diventare un augustale, ovvero un membro del collegio di sacerdoti dediti al culto imperiale nonché a ricoprire il ruolo di custode del Tempio di Venere.
Inoltre, ecco cosa si legge sull’epigrafe scoperta dagli archeologi: «Diede ludi greci e latini per la durata di quattro giorni». Frase che potrebbe sembrare solo una curiosità ed è invece è un’altra ragguardevole notizia: per la prima volta, infatti, si fa esplicito riferimento all’uso della lingua greca nella città romana distrutta dal Vesuvio.
Un rito funerario eccezionale, un’iscrizione inedita, una pratica mai prima attestata in maniera diretta, ce n’è abbastanza per dire che il “battesimo” del nuovo direttore del Parco archeologico è stato all’altezza della situazione.
«L’archeologia è un lavoro solitamente lungo ma può offrire grandi e improvvise sorprese», racconta a La Stampa Gabriel Zuchtriegel, che solo sei mesi fa raccoglieva il testimone dalle abili mani di Massimo Osanna grazie alla nomina firmata da Dario Franceschini («Pompei non smette di stupire e si conferma modello internazionale per la ricerca», ha commentato ieri il ministro). «È una sepoltura altamente insolita – spiega il responsabile degli Scavi – perché nella fase romana di Pompei il rito funerario di norma prevedeva la cremazione, e soltanto bambini piccoli venivano inumati.
Si tratta di uno degli scheletri meglio conservati ritrovati, con capelli e un orecchio ancora visibili. Nel recinto sono state riscontrate due incinerazioni in urna, una in un bellissimo contenitore in vetro con il nome di una donna: Novia Amabilis. E abbiamo recuperato due unguentaria». Ora c’è da attendere nuovi studi per capire se la mummificazione è dovuta a un processo naturale (grazie al microclima creatosi nella tomba perfettamente sigillata) oppure se è stata intenzionale, ipotesi che aprirebbe il campo a rituali magico-sacrali e religiosi. «Nulla è casuale – dice Zuchtriegel, che ha studiato archeologia classica, preistoria e filologia greca – ma ora dobbiamo aspettare le analisi di laboratorio.
Di certo sappiamo che Marcus è citato nell’archivio di Cecilio Giocondo e che preferì finanziare uno spettacolo d’arte piuttosto che i soliti giochi gladiatori, ma soprattutto che volle sottolineare (nell’iscrizione, ndr) il fatto che fosse in lingua greca, la lingua della cultura per antonomasia». Soddisfatto e grato il direttore ha voluto ricordare le preziose attività di scavo e di recupero curate dall’università di Valencia e coordinate dal professor Llorenç Alapont, e i funzionari del Parco: l’archeologa Luana Toniolo, la restauratrice Teresa Argento e l’antropologa Valeria Amoretti.
pompei, scoperta nuova tomba 2
Inoltre ha avviato gli interventi di messa in sicurezza della necropoli di Porta Sarno, che attualmente non è visitabile perché si trova al di là della linea ferroviaria, anche se è stato già varato uno studio per includerla nell’area aperta al pubblico. Per ora bisognerà accontentarsi della storia di Marcus, che seppe affrancarsi dall’oppressione della schiavitù sino a diventare un mecenate della cul
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